Quali sono gli orari di silenzio nei condomini?
Avete mai pensato che ci fossero degli orari di silenzio da dover rispettare nei condomini? Nei tribunali ci sono numerose questioni legali legate a questo problema, infatti si può arrivare addirittura a delle e vere proprie condanne penali per disturbo del riposo o delle occupazioni delle persone.
Vediamo insieme quali sono gli orari di silenzio nei condomini in modo da non dover arrivare all’intervento del giudice. Facciamo una precisazione: il reato di disturbo delle occupazioni o del riposo scatta quando il rumore sia fastidioso non per una o a specifiche persone ma per un numero rilevante e indeterminato di persone (anche se poi a lamentarsi è una soltanto). Nel primo caso, si ha solo illecito civile. Per intenderci, se d’estate il condominio resta vuoto perché tutti vanno in vacanza e il rumore è molesto per l’unico condomino rimasto in città, quest’ultimo non potrà mai invocare la tutela penale. Inoltre, se il condòmino rumoroso è locatario, a rispondere del reato non è il proprietario, ma proprio l’inquilino.
La legge non fornisce nessuna indicazione più specifica ma si limita semplicemente ad affermare che il proprietario di un immobile non può contestare al vicino i rumori da questi prodotti se non superano la normale soglia di tollerabilità. Non troviamo nessuna indicazione in merito a:
- Gli orari in cui si deve fare silenzio;
- Gli orari in cui fare le pulizie di casa;
- Gli orari e i giorni in cui far venire le ditte per i lavori agli appartamenti;
- I decibel oltre i quali il rumore si considera intollerabile;
- La soglia del volume di televisione e stereo, ecc.
È il giudice a decidere caso per caso, sulla base delle situazioni concrete.
Tuttavia ci sono delle situazioni in cui è impossibile stabilire se il rumore possa essere tollerabile o meno, come ad esempio se, quando una sirena antifurto si mette a suonare all’improvviso e non c’è nessuno che possa spegnerla, come si fare a capire se ci sono gli estremi per fare causa o se, comunque, il rumore è davvero intollerabile?
A questo punto, non resta che ricorrere a una perizia fonografica e, l’esito è positivo, la responsabilità penale è del proprietario o del detentore dell’immobile.