Compenso dell’amministratore di condominio: chi decide quanto pagarlo?
Compenso dell’amministratore di condominio, chi decide a quanto ammonta? Nel bilancio il compenso è composto da due voci: compenso ordinario per l’amministrazione e compenso straordinario per l’assistenza ai lavori di ristrutturazione. Chi decide quanto pagarlo? Ci sono diversi casi che verranno analizzati nel dettaglio.
Compenso dell’amministratore quando non è stato predeterminato
L’amministratore, all’atto della sua candidatura alla carica, è tenuto a fornire un preventivo scritto. In mancanza di questo la sua nomina è revocabile. L’assemblea al momento di nominare un amministratore sceglie anche il suo preventivo, e dovrà attenersi a quello, poiché con la sua nomina ha anche accettato il preventivo.
Infatti il codice civile è abbastanza chiaro: la norma stabilisce che all’accettazione della nomina e al suo rinnovo, l’amministratore è tenuto a specificare analiticamente, pena nullità della nomina stessa, l’importo dovuto a titolo di compenso per l’attività svolta. Inoltre comunica altre informazioni come i propri dati anagrafici e professionali, il codice fiscale o, se si tratta di società, anche la sede legale e la denominazione. In aggiunta comunica anche il locale dove si trovano i registri di condominio con i giorni e le ore in cui ogni interessato, su richiesta, può prenderne gratuitamente visione.
La nomina dell’amministratore, in assenza di valida accettazione da parte dell’assemblea sua e del suo compenso indicato tramite preventivo, è nulla.
All’amministratore, oltre il compenso per l’attività svolta, spetta il rimborso per le spese sostenute nell’arco della sua carica, come presentate in sede di approvazione assembleare del preventivo.
Il compenso straordinario dell’amministratore di condominio
L’amministratore è solito richiedere un compenso a parte espresso in ragione del 2-3% in occasione di lavori di manutenzione straordinaria. Tuttavia, anche il compenso straordinario deve essere previamente indicato nel preventivo; esclusivamente in questo caso egli ne ha diritto. Se invece il compenso straordinario non era richiesto all’interno del preventivo, la richiesta dovrà essere sottoposta all’approvazione dell’assemblea che potrà anche rifiutare.
Rimborso spese all’amministratore di condominio
Secondo la Cassazione, l’amministratore di condominio non ha un generale potere di spesa, in quanto spetta all’assemblea condominiale il compito generale di approvare il bilancio consuntivo, e di valutare l’opportunità delle spese sostenute dall’amministratore. In assenza di una delibera dell’assemblea, l’amministratore non può esigere il rimborso delle anticipazioni da lui sostenute, perché il credito dell’amministratore non può considerarsi liquido né esigibile senza un preventivo controllo da parte dell’assemblea.