Non sei soddisfatto del tuo amministratore di condominio? Ecco come cambiarlo
Vivere in condominio può risultare un’esperienza poco piacevole se la gestione dello stesso da parte dell’amministratore si rivela poco efficiente e non in linea con il volere dei condòmini.
Le cause del malcontento possono essere molteplici: un amministratore poco attento ai bisogni della comunità, che non risponde mai al telefono, alle email, che non convoca mai riunioni.
In casi come questi, è possibile intervenire e riuscire a sostituire il proprio amministratore di condominio con una figura più consona al ruolo in oggetto.
La riforma del condominio ha sancito il rinnovo tacito, di anno in anno, dell’amministratore, a meno che i condòmini procedano a revoca o diniego espresso a fine mandato.
Il primo passo per cambiare amministratore di condominio è chiedere il parere degli altri condòmini, informarsi, scambiarsi opinioni, trovare una linea di strategia comune.
Una volta fatto questo, è necessario cercare un valido sostituto, come ad es. società specializzate nella gestione condominiale, spiegare loro la situazione e richiedere un preventivo.
A questo punto, è possibile procedere al diniego o revoca dell’amministratore. La delibera assembleare di diniego espresso deve essere approvata con la stessa maggioranza che era stata prevista per la nomina e per la revoca dell’amministratore, con almeno la metà del valore dell’edificio.
L’assemblea straordinaria per la delibera del diniego di rinnovazione del mandato dell’amministratore condominiale può essere richiesta da due condomini ed essere comunicata all’amministratore entro la fine del suo mandato annuale.
Vi sono alcune aree particolarmente delicate che possono causare la revoca di un amministratore condominiale e la sua impossibilità a svolgere la stessa professione in futuro:
- Irregolarità sulle questioni finanziare, in particolare quelle legate al conto corrente condominiale;
- Pronunciamento del giudice in seguito all’esposto di un singolo condòmino in sede di assemblea, che viene quindi chiamata a pronunciarsi sulla questione;
- il mancato ottemperamento delle delibere approvate dall’assemblea dei residenti.
- il mancato aggiornamento dell’anagrafe condominiale
- disattenzione verso gli inquilini morosi
- scarse doti comunicative relative alla condivisione di informazioni inesatte o incomplete.
Tabella delle maggioranze richieste per deliberare