
Il riscaldamento da qualche settimana è diventato davvero indispensabile visto che è ufficialmente arrivato il freddo. In Italia dal 1° dicembre c’è stato l’avvio delle caldaie anche al Centro-Sud. Si possono adottare diversi accorgimenti per ridurre la bolletta ma si devono rispettare norme rigorose per quel che riguarda la sicurezza e l’efficienza degli impianti. Infatti per gli impianti condominiali, è entrata in vigore dal 1° luglio la nuova normativa per i contabilizzatori di calore prevista da una direttiva europea. Il termine per installare questi impianti composti da contabilizzatori e termovalvole è scaduto lo scorso 30 Giugno. Questi impianti servono per controllare e regolare la temperatura evitando sprechi suddividendo meglio la spesa tra un appartamento e l’altro.
Il mancato adeguamento alla norma comporta sanzioni dai 500 ai 2.500 euro per appartamento eseguite dagli enti locali o tecnici qualificati che vengono per controllare lo stato di manutenzione e inquinamento dei fumi.
Adeguare gli impianti alle nuove normative diventa necessario e per farlo bisogna installare sia le termovalvole sui caloriferi (50-60 euro l’una) sia i contabilizzatori di calore per una spesa, secondo Altroconsumo, tra i 120 e i 200 euro. Per esempio per un appartamento di 80 metri quadrati il costo si aggira intorno ai 1000 euro. La spesa per le termovalvole e i contabilizzatori è detraibile al 50% dalle tasse, inoltre consente un risparmio che va dal 15% a oltre il 20% annuo sulle bollette.
Non avete l’impianto centralizzato? Allora il risparmio energetico e la sicurezza passano per la caldaia autonoma. La nuova direttiva europea, in vigore ormai da due anni, ha previsto l’introduzione obbligatoria dell’etichetta energetica per le caldaie. L’etichetta ricalca quelle già utilizzate per tanti elettrodomestici con le lettere dalla A++ e A+ in giù. Ovviamente, più la caldaia è nelle prime classi, maggiore è la sua efficienza energetica. La nuova normativa ha imposto anche l’obbligo di immettere sul mercato solo caldaie a gas di nuova generazione (a condensazione) che assicurano risparmi di circa il 20-25%. Costano in media tra 2000 e 2500 euro ma usufruiscono del bonus fiscale del 65% (che dovrebbe scendere al 50% dal 2018) e consentono un risparmio medio annuo a famiglia di circa 200 euro.
Obbligo di revisione. Se non viene eseguito il controllo dell’efficienza energetica nei termini di legge, in caso di ispezione si può rischiare una multa che va da 500 fino a 3.000 euro.