
Quando decade l’amministratore di condominio?
In quali casi l’amministratore di condominio può decadere? Non è semplice capire quali possono essere le cause che portano alla revoca dell’amministratore e in quali casi i condomini possano richiederla.
In questo articolo cercheremo di capire cosa prevede la legislazione italiana a riguardo.
L’amministratore condominiale è colui che rappresenta e gestisce un condominio, la sua figura è dunque riconducibile a quella del mandatario con rappresentanza.
Secondo quanto previsto dall’art. 1129 del Codice civile, che ha modificato la norma in materia condominiale, il mandato dell’amministratore condominiale ha durata di un anno e si intende rinnovato per eguale durata.
I casi più gravi in cui il mandato dell’amministratore di condominio decade sono:
- l’omessa convocazione dell’assemblea per l’approvazione del rendiconto condominiale, il ripetuto rifiuto di convocare l’assemblea per la revoca e per la nomina del nuovo amministratore o negli altri casi previsti dalla legge;
- la mancata esecuzione di provvedimenti giudiziari e amministrativi, nonché di deliberazioni dell’assemblea;
- la mancata apertura ed utilizzo del conto corrente bancario o postale intestato al condominio;
- la gestione secondo modalità che possono generare possibilità di confusione tra il patrimonio del condominio e il patrimonio personale dell’amministratore o di altri condomini;
- l’aver acconsentito, per un credito insoddisfatto, alla cancellazione delle formalità eseguite nei registri immobiliari a tutela dei diritti del condominio;
- qualora sia stata promossa azione giudiziaria per la riscossione delle somme dovute al condominio l’aver omesso di curare diligentemente l’azione e la conseguente esecuzione coattiva qualora sia stata promossa azione giudiziaria per la riscossione delle somme dovute al condominio;
- l’inottemperanza agli obblighi di cui all’art. 1130, n. 6), 7) e 9) (tenuta dei registri di anagrafe condominiale, registro dei verbali delle assemblee, registro di nomina e revoca dell’amministratore e registro di contabilità);
- l’omessa, incompleta o inesatta comunicazione dei dati di cui al secondo comma dell’articolo 1129 (informazioni scritte da fornire in caso di accettazione della nomina).
Sono queste le principali misure previste dalla normativa italiana per revocare il mandato all’amministratore condominiale.
La normativa italiana grazie all’articolo 1129 del Codice civile prevede che la revoca del mandato dell’amministratore condominiale possa essere deliberata in ogni momento dell’assemblea.
Questo vuol dire che i condomini hanno sempre la possibilità di decidere di revocare l’amministratore nominato, anche a prescindere dalla sussistenza di una giusta causa o di un giustificato motivo alla base dell’interruzione del rapporto.