E’ quasi tempo d’estate e il caldo è già arrivato. Per trovare un po’ di riparo dall’afa potreste pensare di mettere una piscina gonfiabile sul tetto condominiale.
Innanzitutto le piscine gonfiabili rientrano nell’alveo delle strutture “amovibili” quelle, cioè, che non sono ancorate al terreno e che, quindi, all’occorrenza posso essere rimosse. Questo tipo di strutture, rispetto a quelle “fisse”, hanno numerosi vantaggi come, ad esempio, un prezzo più basso, non sono necessari lavori edili e sono facili da montare/smontare.
Non è tutto! La differenza più importante è che una piscina gonfiabile non rientra tra le “innovazioni” di cui all’art.1120 c.c. e, pertanto, la sua posa non deve essere approvata con le maggioranze di cui all’art. 1136c.c (maggioranza degli intervenuti e 2/3 del valore dell’edificio). Per posizionarla potrebbe essere necessario la sola comunicazione all’amministratore, al netto di specifici divieti in tal senso nel regolamento condominiale.
“Potrebbe” abbiamo detto. Sì, perché, a norma dell’art.1122 c.c., “nelle parti normalmente destinate all’uso comune, che siano state attribuite in proprietà esclusiva o destinate all’uso individuale, il condomino non può eseguire opere che rechino danno alle parti comuni ovvero determinino un pregiudizio alla stabilità, alla sicurezza o al decoro architettonico dell’edificio.”
Pertanto una piscina che “sporga” dal tetto e sia visibile o sia tanto pesante da minare la stabilità del condomino potrà essere oggetto di una delibera condominiale volta alla sua rimozione.
Si ricorda, infatti, che ciascun condomino può far liberamente uso di una parte comune purché non ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri partecipanti di farne parimenti uso (art. 1102 c.c.). In altre parole, il singolo condomino non può mutare né deteriorare la funzione del bene.
Per posizionare una piscina sul tetto/lastrico, oltre che il rispetto dei limiti che abbiamo visto prima, è, altresì, necessario procedere a tutta una serie di prove tecniche volte a verificare la portanza massima che il tetto/lastrico è in grado si sostenere. Considerate che un metro cubo d’acqua pesa una tonnellata.
Per quanto la piscina gonfiabile possa essere di ridotte dimensioni, ci sono delle spese da affrontare come l’acqua necessaria a riempirla, oltre alle spese di manutenzione; infatti, per evitare il proliferare di batteri, nocivi alla salute, è necessario filtrare e trattare l’acqua con modalità adeguate, per esempio, sarà opportuno stabilizzare il livello del cloro ed impiegare prodotti anti-alghe.
Se la piscina è un bene comune, rispondono tutti i condomini in base ai millesimi se, invece, è stata posta da un singolo condomino, su di un bene comune, e ne fruisce solo questo le relative spese saranno a suo totale carico.