
L’ascensore in condominio se non tutti sono d’accordo sulla sua installazione può essere fonte di liti e discussioni fra condòmini. Ogni inquilino ha le proprie esigenze che devono però in un certo modo convivere con le necessità degli altri per tenere un equilibrio. Le decisioni che incidono sulle parti comuni come androne, scale e pianerottoli, necessitano della convocazione dell’assemblea e dell’approvazione di tutti, o della maggioranza, per procedere con l’attività. Eccoci arrivare alla questione dell’ascensore in condominio se non tutti sono d’accordo sulla sua installazione. Può non servire a tutti ma per molti può fare la differenza.
Le spese per l’installazione dell’ascensore vanno suddivise tra tutti i condòmini in relazione ai millesimi di proprietà, inclusi i condòmini contrari, poiché la volontà dell’assemblea è vincolante per tutti.
Nonostante questo, i discordanti possono domandare di essere esentati da qualsiasi contributo di spesa, nel caso in cui l’installazione deliberata dalla maggioranza sia molto gravosa.
Si tratta di quei condomini in cui l’ascensore porta un’utilità reale. Il concetto di utilità è molto rilevante, infatti se la sua installazione andrà a servire i condòmini in misura diversa le spese saranno ripartite in proporzione dell’uso che ciascuno può farne. Per esempio, se l’inquilino del piano terra non ne usufruirà, non potrà essere gravato della spesa relativa all’installazione ed alla manutenzione dell’ascensore non traendo da esso nessuna utilità.
L’installazione dell’ascensore in condominio se non tutti sono d’accordo può essere anche attuata esclusivamente a spese di alcuni condòmini purché sia fatto salvo il diritto degli altri di partecipare in qualunque tempo ai vantaggi dell’innovazione, contribuendo alle relative spese. In questo modo devono ritenersi permesse anche quelle innovazioni utili solo ad alcuni condòmini che allo stesso tempo non recano preclusioni agli altri.